Descrizione

Castiglione Olona vanta una storia antica. Le testimonianze di arte, di fede, di storia ancora visibili fanno di questa città del varesotto un luogo raro e prezioso.

L’origine di Castiglione, secondo una leggenda, risale all’anno 401 dopo Cristo, quando il generale romano Stilicone insediò un accampamento sulle cui tracce si sviluppò il villaggio e poi il Borgo attuale. Da qui il motivo per cui molti ritengono che il nome di Castiglione derivi dal latino “Castrum Legionis”.

Nel 1873 con Decreto Reale il paese assume l’attuale denominazione di Castiglione Olona.

Il primo documento importante riguardante Castiglione è del 1028. Nel 1071 il Castello di Castiglione, in cui Goffredo da Castiglione si era rifugiato, è assediato dai Milanesi che non avevano gradito la sua elezione ad Arcivescovo della città di Milano.

Durante tale campagna gran parte di Milano viene distrutta da un colossale incendio passato alla storia come “fuoco di Castiglione”.

Nel 1161 la città subisce un altro assedio sempre da parte dei milanesi.

Infatti il Seprio, quindi Castiglione, con Como e Lodi, si era schierato con l’Imperatore Federico Barbarossa contro l’egemonia di Milano.

Il XIII ed il XIV secolo sono interessati da lotte interminabili e da diversi assedi, anche se, per il mutare della situazione politica, il castello di Castiglione perde molta della sua importanza strategica e militare.

Nel 1350 nasce a Milano Branda Castiglioni, futuro Cardinale. A lui Castiglione Olona deve la sua fama e la sua gloria.

Tra i personaggi più importanti ed influenti del suo tempo, amico e consigliere di ben quattro Papi nonché dell’Imperatore Sigismondo che lo definisce “amico carissimo”, decide ed attua la trasformazione del Borgo, costruendo Palazzi e Chiese degne di una grande città con un mecenatismo ed un amore per la propria terra davvero non comuni. Così il Borgo diventa un esempio di città rinascimentale che rispecchia i canoni architettonici della città ideale.

Protettore d’artisti e letterati, primo fra tutti Masolino da Panicale, dopo una stupefacente vita muore a Castiglione Olona il 3 febbraio 1443 all’età di novantatre anni. L’ingegno e la grandezza di quest’uomo rivive e traspare ancor oggi nei monumenti che impreziosiscono Castiglione Olona.

Gabriele D'Annunzio scrisse...

“…Nulla è più commovente che il ritrovar d’improvviso una traccia o una figura d’arte nota e diletta in un luogo estraneo, come un fiore del nostro clima in un orto settentrionale.

Mi ricordo del meraviglioso piacere ch’ebbi a Castiglione Olona, entrando nel Battistero e trovandomi immerso nella pittura di Masolino come in una fresca prateria toscana fiorita di fiori gialletti e rossetti.

Che cosa di nuovo s’aggiunge al mio godimento nel rinvenire lo squisitissimo artefice entro quella specie di mistica cittadella fiorentina edificata dal Cardinal Branda sul colle lombardo?

L’avevo conosciuto nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, fior di giaggiolo chinato sotto la querciosa strapotenza masaccesca, ne avevo ricevuto in cuore tutta la castità della lunetta sopra l’altare in Santo Stefano d’Empoli, ma non avevo tremato di gioia e di meraviglia come dinanzi a quella pallida Erodiade che riceve sulle ginocchia il capo del Precursore seduta sotto la loggia ove le donzelle sbigottiscono. Quivi il colore assumeva il carattere delle apparizioni.

E quando uscii trasognato, avendo udito narrare la storia del Battista con un accenno fiorentino che talvolta rammentava in soavità quello dell’Angelico, non i rossi colori lombardi né il croscio dell’Olona nella chiusa forse vinciana, mi riscossero. Ma ripensai gratamente a messer Branda milanese cardinal di Piacenza, quale ce lo dipinge il buon Vespasiano cartolaio; il quale messere “non adoperava occhiali se non la notte, e tenevagli in camera in una buca” e non cenava perché era vecchio, ma “solo pigliava una scodella di pane molle nella peverada del pollo, e beveva due mezzi bicchieri di vino”.

Da “Faville del maglio”, Corriere della Sera del 3 marzo 1912.